venerdì 5 dicembre 2008
Le mie "nipotine indiane"
Anu e Neenu hanno rispettivamente otto e dodici anni; abitano a Sulthan Bathery, al limitare del Parco Wayanad, nello Stato del Kerala. vanno regolarmente a scuola e sono molto brave. Il loro desiderio è diventare maestre e insegnare a loro volta ai bambini.Mia moglie ed io abbiamo conosciuto quattro anni fà , durante un viaggio nel Sud India,la loro famiglia, costituita dal papà K.Babu,dalla mamma Mary e dalla nonna paterna Halyiamma. Sono di religione Cristiana.
venerdì 17 ottobre 2008
giovedì 16 ottobre 2008
A Mamallapuram
Sono stato a visitare il Parco dove si possono ammirare gli antichi templi che circondano la "Palla di burro" di Krishna.Non ho potuto fare a meno di ritrarre i volti di queste donne indiane che sembrano scolpiti nella stessa roccia in cui gli antichi scalpellini eternarono le immagini delle loro divinità a Mamallapuram.
Un incontro inaspettato.
...sulla strada che da Cennai (madras) va a Bangalore ho superato un camioncino con il simpatico Ganesh sul cassone. Ci siamo guardati,ci siamo piaciuti, ci siamo capiti. Gli ho chiesto: dove vai così di fretta ? vado una settimana al mare mi ha barrito...!
martedì 10 giugno 2008
lunedì 9 giugno 2008
UN INVITO INASPETTATO
Passavo di là per caso e vengo attratto da una musica assordante; vedo l'ingresso di un teatro addobbato a festa. All'interno si intravvedono eleganti figure in sari che accolgono gli ospiti che arrivano.
Mi soffermo incuriosito e un distinto anziano signore, con larghi gesti della mano mi invita ad entrare. Capisco che si tratta di un matrimonio.
Superato l'attimo di stupore entro e guardo quel tripudio di sari colorate, la felicità degli sposi, la moltitudine di invitati...
Mi interesso al rito, così diverso dal nostro e ringrazio per l'onore che mi viene concesso.
Quando, dopo un pò , a malincuore mi accommiato, una gentile e affascinante ragazza bruna mi porge, all'uscita un sacchetto di tela.
Nella mia camera di albergo lo apro : dentro c'è una noce di cocco e due belle, grandi foglie verdi.
Pondicherri (India), 15 Febbraio 2003.
domenica 8 giugno 2008
Saraswati
Sono andato per la prima volta in India, a Puttaparthi nel mese di Gennaio dell'anno 1993, sulla scia di articoli di giornali e trasmissioni televisive che parlavano di "Lui" ed incuriosito anche dai racconti di mia cognata Alida su un certo guru del quale aveva sentito parlare durante un viaggio in quel misterioso Paese ; un maestro Spirituale di nome Sathya Sai Baba che, dicevano, faceva miracoli, che creava dal nulla oggetti e una cenere miracolosa chiamata vibuthi.
Il paese di Puttaparthi allora era molto piccolo,sporco,disastrato e con tanti mendicanti. L'Ashram del Maestro era però separato da un alto muro, era un villaggio a sè, dove si respirava effettivamente un'altra aria; era pulito, ordinato e tutto si svolgeva in modo disciplinato e silenzioso. Era insomma "Prashanti Nilayam",il luogo della pace e della beatitudine.
Non avevo ancora piena consapevolezza di trovarmi in un luogo veramente speciale, vicino alla residenza di un "Avatar", cioè alla incarnazione in forma umana del Divino; facevo insomma il turista spirituale.
Avevo sentito parlare dell'Albero dei desideri, posto su una collina vicino al fiume Chitravathi quasi sempre in secca. Si raccontava che in questo luogo Sai Baba materializzasse da bambino frutti di vario genere per i suoi compagni di scuola.
Una mattina salivo i numerosi gradini di pietra che conducono alla collina. Il cielo era terso come sempre, senza una nuvola. Arrivato in vetta, stanco e sudato per la fatica della salita sostavo per riposarmi e anche per ammirare il bellissimo panorama che da lì si poteva vedere, il fiume, con i panni stesi ad asciugare sul ghiaione, le colline sullo sfondo, il Museo delle Religioni con le sue tre guglie dall'altra parte.
Si avvicina una ragazza sui vent'anni, poveramente vestita; vuol vendermi qualcosa ed io le dò più di quanto mi chiede. La vedo felice, piena di gratitudine; io le scatto una o due foto e poi ridiscendo in paese.
Mentre mi allontano lei mi grida in inglese: mi chiamo Saraswati.
Un sorriso che tocca il cuore
Pondicherri. Una vecchia donna, sul marciapiede davanti al mio albergo , dorme avvolta nei suoi stracci. Quando le passo accanto lei sporge un braccio scarno; una muta richiesta di aiuto.
Mi fermo e le porgo dieci rupie.
Lei, con uno sforzo, si mette a sedere e , congiungendo le mani, mi regala uno splendido sorriso che riscalda il cuore.
Ha ricambiato con qualcosa di ben più prezioso, la mia piccola offerta.
14 Febbraio 2003.
Mi fermo e le porgo dieci rupie.
Lei, con uno sforzo, si mette a sedere e , congiungendo le mani, mi regala uno splendido sorriso che riscalda il cuore.
Ha ricambiato con qualcosa di ben più prezioso, la mia piccola offerta.
14 Febbraio 2003.
Il Sik
Nel Gennaio del 1993, anno del mio primo viaggio a Puttaparthi (India),l'avevo già notato; era alto, maestoso, gestiva la sua innata autorevolezza con grazia e signorilità. Vestiva un abito di lino bianco che gli stava a pennello, e poi quel turbante sopra un viso così bello che sembrava uscito da un telefilm di Sandokan ! portava sotto braccio il frustino, come gli inglesi del periodo coloniale. Era un capo Sik !
Mi ero affezionato a lui anche perchè lo avevo sempre rivisto negli anni successivi, sempre bello, sempre autorevole, sempre un gran signore. Mi piaceva vederlo impartire ordini con quel suo fare deciso e sicuro di sè. Lo consideravo ormai facente parte del complesso dell'Ashram , come il tempio, la statua di Ganesh e l'albero della meditazione.
Poi, improvvisamente, è sparito. Non l'ho più visto; lo cercavo con lo sguardo,al mattino e al pomeriggio quando i Seva disciplinano l'ingresso dei devoti nel Mandir. Avrei potuto chiedere sue notizie in giro o al Relation Guest Office ma non ho avuto il coraggio di farlo.
Avrei potuto avere una cattiva notizia !
Preferisco che la cosa rimanga nel vago. Magari un giorno riapparirà !
Semmai è passato nella Gloria della Vera Vita, mi piace immaginarlo adAmritsar , sul Tempio d'Oro, che controlla da lì che le file dei devoti a Prashanti Nilajam siano regolari e ben allineate.Come voleva lui.
Mi ero affezionato a lui anche perchè lo avevo sempre rivisto negli anni successivi, sempre bello, sempre autorevole, sempre un gran signore. Mi piaceva vederlo impartire ordini con quel suo fare deciso e sicuro di sè. Lo consideravo ormai facente parte del complesso dell'Ashram , come il tempio, la statua di Ganesh e l'albero della meditazione.
Poi, improvvisamente, è sparito. Non l'ho più visto; lo cercavo con lo sguardo,al mattino e al pomeriggio quando i Seva disciplinano l'ingresso dei devoti nel Mandir. Avrei potuto chiedere sue notizie in giro o al Relation Guest Office ma non ho avuto il coraggio di farlo.
Avrei potuto avere una cattiva notizia !
Preferisco che la cosa rimanga nel vago. Magari un giorno riapparirà !
Semmai è passato nella Gloria della Vera Vita, mi piace immaginarlo adAmritsar , sul Tempio d'Oro, che controlla da lì che le file dei devoti a Prashanti Nilajam siano regolari e ben allineate.Come voleva lui.
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